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giovanni-miele-photographer · 11 months ago
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Corso di Portamento per Aspiranti Modelli
Breve panoramica sull’importanza del portamento nella moda. Nel dinamico e sempre più competitivo mondo della moda, la maestria nel portamento può veramente fare la differenza tra passare inosservati o brillare sotto i riflettori delle passerelle più prestigiose. Questa sottile arte, che va ben oltre la semplice capacità di camminare con grazia, incarna la quintessenza della presenza scenica di…
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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LA SCUOLA OLTRE LA CAMPANELLA. La preside Antonella Di Bartolo (Palermo) lancia il messaggio a DIDACTA 2025. Gruppo Spaggiari - Parma 
La preside Antonella Di Bartolo lancia il messaggio a DIDACTA 2025:  la scuola come motore di cambiamento, oltre l’aula, con comunità educante al centro e docenti protagonisti, orgogliosi di essere insegnanti. 20 marzo 2025 – “La scuola reale è fatta di perseveranza, di avanzamento faticoso ma necessario, frutto di un lavoro collettivo che genera forza, capacità e slancio, andando oltre le mura…
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divulgatoriseriali · 2 years ago
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Cambiamenti nel Mercato del Lavoro: Preparare le Aziende al futuro
Il mondo del lavoro e delle imprese sta attualmente attraversando una serie di sfide significative. Tra queste, ci sono la digitalizzazione e l’automazione, l’inclusione e la diversità, la trasformazione dei modelli organizzativi e di business, la competizione globale, l’intelligenza artificiale, il benessere e dei cambiamenti al mercato del lavoro Inoltre, la pandemia ha portato ad un…
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3nding · 2 months ago
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Il 2025 iniziato da poco ci vede con almeno tre grandi incognite davanti che elencherò in ordine sparso:
Salute. La pandemia di Covid-19 (che non è ancora finita btw) ci ha mostrato quanto sia fragile un sistema sanitario già provato da anni di tagli e privatizzazioni. L'avvento di una nuova pandemia potrebbe essere la crepa in grado di far crollare la diga formata da un SSN e professionisti già allo stremo. Tutto questo senza contare le nuove sfide date dall'aumento di patologie dovute al peggioramento dello stile di vita/alimentazione + inquinamento + comparsa di virus/batteri esotici e/o resistenti ai medicinali. Come italiani ed europei assistiamo in questi mesi a una ripetizione di quanto già visto 4 anni fa, non una strategia corale dell'Unione ma un approccio egoistico su come prevenire e prepararsi. Magra consolazione: i passi avanti fatti dalla ricerca in questi anni promettono potenziali soluzioni più rapide rispetto al passato, chi e come potrà accedere a tali soluzioni sarà purtroppo la vera discriminante.
Cambiamenti climatici. Con buona pace di quanti ancora negano l'evidenza (a tal proposito si consiglia la lettura di "Ha sempre fatto caldo" di Giulio Betti) ci attendono anni di incertezza con eventi estremi e conseguenze sulla salute, sull'agricoltura e allevamento e sull'economia. Senza scomodare quanto accaduto in Romagna con quattro eventi alluvionali in meno di due anni o quanto sta avvenendo in California (il rogo di Los Angeles purtroppo sembra ben lontano dall'essere contenuto) e in altri stati USA dove attualmente scarseggiano uova (H5N1) e avocado (siccità e incendi), basta guardare i dati che certificano come il 2024 sia stato l'anno più caldo di sempre nonostante gli effetti della Niňa e l'aumento ESPONENZIALE della temperatura dei mari per sapere che siamo arrivati in una parte inesplorata e pericolosa della nostra esistenza come esseri umani. Se prima si ragionava su misure da intraprendere entro la fine del secolo (2100) attualmente sempre più climatologi sostengono che il sistema sia fuori controllo adesso: paradossalmente parte dell'inquinamento aiutava a mitigare il riscaldamento solare aumentando la formazione di nuvole e limitando l'irraggiamento solare, con le misure anti inquinamento degli ultimi decenni questa mitigazione è venuta meno. Molti si preoccupano dell'innalzamento del livello del mare o di una possibile fine della corrente del golfo con successivo crollo delle temperature in Europa. Queste cose molto probabilmente accadranno entrambe ma occorreranno decenni se non secoli per vederne pienamente gli effetti. Nel breve periodo quello che dovrebbe più preoccuparci e che invece è fuori dal discorso pubblico sono le condizioni estreme che porteranno a rendere difficile se non impossibile la vita in alcune parti del pianeta con conseguenti migrazioni e conflitti. E anche se è vero che siamo una specie in grado di adattarsi a molte condizioni (non tutti e non subito) tuttavia ciò che abbiamo perso di vista e che potrebbe portare alla nostra fine come società e come specie è altro: il collasso degli ecosistemi di cui facciano parte e attraverso i quali otteniamo il nostro sostentamento. In questo vorrei essere chiaro: non c'è al momento soluzione scientifica in grado di invertire il trend, i modelli più pessimistici parlano di +10 gradi centigradi entro le fine del secolo. Un pianeta inabitabile per la flora e la fauna attuali e quindi per noi. Anche ipotizzando supervulcani che erutta o quantità enormi di polveri in stratosfera, la via è tracciata. Così come una pentola non si raffredda immediatamente se si spegne la fiamma sotto di essa, così per inerzia il clima non smetterà di scaldarsi dovessimo all'improvviso terminare le nostre emissioni di gas attraverso combustibili fossili/incendi/allevamenti intensivi/scioglimento del permafrost. Ci abbiamo messo millenni per giungere a un certo grado di evoluzione per poi fotterci il futuro con le nostre mani in un secolo, bravi noi.
3) Questo punto è strettamente legato ai due precedenti. A livello geopolitico e politico assistiamo alla fine di quanto venuto fuori da due conflitti mondiali. Le istituzioni e le norme di cooperazione internazionali sono messe in discussione se non bellamente ignorate senza conseguenze da attori maggiori (USA, Russia, Cina) e minori (Israele, Sudan, Iran, Corea Nord, India etc.) in una nuova ottica che vede il conflitto e la prevaricazione come azioni viabili per gli interessi delle singole nazioni. Un futuro di guerra(e?) accarezzato e sostenuto da visioni politiche estreme sempre più correnti (o sarebbe meglio dire ricorrenti) in ogni Paese. È difficile trovare un senso in un mondo post ideologico a questa nuova spinta bellica se non in chiave di lotta per le risorse e la sopravvivenza nuovamente come nel punto 1 non del gruppo ma del singolo Stato così da potersi garantire degli anni finali più accettabili rispetto agli altri.
Se questa visione nel suo insieme può sembrare apocalittica, non bisogna lasciarsi distrarre dal fatto che non sia avvenuta per caso dall'oggi al domani, ma sia la conseguenza di decenni di scelte scellerate del gruppo e del singolo che hanno portato al declino che viviamo e vivremo.
Buon lunedì.
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massimogilardi · 1 year ago
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Purtroppo poche sono le opere di Filippo Albacini e l’Achille morente è Firmato e datato con una targa scolpita sul basamento, composta da un’iscrizione a lettere capitali che ci informa dell’autografia della statua: “FILIPPO ALBACINI FECE ROMA 1854”.
L’imponente scultura dell’Achille morente è la più importante dei rari manufatti di Albacini. La figura nuda sdraiata è contraddistinta da una vigorosa monumentalità neoclassica e da una compiutezza anatomica da non poter avere dubbi che lo scultore abbia avuto l’ispirazione osservando i modelli di Antonio Canova.
L’artista dopo la formazione nello studio paterno, essendo il figlio del più famoso scultore Carlo, illustre restauratore dei marmi della collezione Farnese, risentì molto dell’influenza di Antonio Canova, che appoggiò la sua nomina ad accademico di San Luca il 7 aprile 1811.
Questa scultura Filippo la iniziò negli anni ’90 del Settecento e rimase nel suo studio fino alla sua morte e oltre, sino al 1890, quando viene raccontata come non finita e forse sappiamo il perché. Esiste un’altra versione dell’Achille che è preservata a Chatsworth, e fu fatta per il duca del Devonshire nel 1823. Osservando la grande somiglianza tra le due trasposizioni dell’eroe è ipotizzabile che l’opera dell’Accademia di San Luca, sia stata tralasciata per via della grave anomalia del marmo presente sul volto del prode Achille. Quindi quella realizzata in precedenza per il nobile committente britannico vedeva impiegato un blocco di marmo senza imperfezioni e di conseguenza lo scultore era riuscito a completare l’opera.
Rimane il fatto che la scultura rappresenta al sommo livello l’ideale classico cercato dall’autore.
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klimt7 · 1 year ago
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Scrivere a mano comporta una maggiore connettività cerebrale rispetto a digitare i tasti su una tastiera, evidenziando la necessità di esporre gli studenti a un maggior numero di attività che prevedano la scrittura a mano. A rivelarlo uno studio dell'Università norvegese di Scienza e Tecnologia, pubblicato su Frontiers in Psychology.
Scrivere a mano a scuola è sempre più raro
Poichè i dispositivi digitali stanno sostituendo progressivamente carta e penna, prendere appunti a mano sta diventando sempre più raro nelle scuole e nelle università. L'uso della tastiera è consigliato perchè spesso è più veloce della scrittura a mano. Tuttavia, è stato riscontrato che quest'ultima migliora l'accuratezza dell'ortografia e il richiamo della memoria.
Sempre meno bambini usano il corsivo. Ma la scrittura è un'arte che si impara. La scrittura a mano stimola la connettività cerebrale.
Per scoprire se il processo di formazione delle lettere a mano comporta una maggiore connettività cerebrale, i ricercatori norvegesi hanno studiato le reti neurali sottostanti coinvolte in entrambe le modalità di scrittura. "Abbiamo dimostrato che quando si scrive a mano, i modelli di connettività cerebrale sono molto più elaborati rispetto a quando si scrive a macchina su una tastiera", ha dichiarato Audrey van der Meer, ricercatrice sul cervello presso l'Università norvegese di Scienza e Tecnologia e coautrice dello studio.
L'esperimento
"Questa connettività cerebrale diffusa è nota per essere cruciale per la formazione della memoria e per la codifica di nuove informazioni e, quindi, è benefica per l'apprendimento", ha continuato van der Meer. I ricercatori hanno raccolto i dati EEG di 36 studenti universitari ai quali è stato chiesto ripetutamente di scrivere o digitare una parola apparsa su uno schermo. Quando scrivevano, usavano una penna digitale per scrivere in corsivo direttamente su un touchscreen.
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Logopedia, i nativi digitali apprendono come i dislessici
Nel premere i tasti hanno usato un solo dito. Gli EEG ad alta densità, che misurano l'attività elettrica del cervello utilizzando 256 piccoli sensori cuciti in una rete e posizionati sulla testa, sono stati registrati per cinque secondi per ogni richiesta. La connettività di diverse regioni cerebrali è aumentata quando i partecipanti scrivevano a mano, ma non quando battevano a macchina.
"I nostri risultati suggeriscono che le informazioni visive e di movimento, ottenute attraverso movimenti della mano controllati con precisione nell'usare una penna, contribuiscono ampiamente ai modelli di connettività cerebrale che promuovono l'apprendimento", ha sottolineato van der Meer.
Il segreto? L 'attenzione nella formazione delle lettere.
Sebbene i partecipanti abbiano usato penne digitali per scrivere a mano, secondo i ricercatori, i risultati dovrebbero essere gli stessi quando si usa una vera penna su carta. "Abbiamo dimostrato che le differenze nell'attività cerebrale sono legate all'attenta formazione delle lettere quando si scrive a mano, facendo un uso maggiore dei sensi", ha spiegato van der Meer. Poichè è il movimento delle dita durante la formazione delle lettere a promuovere la connettività cerebrale, si prevede che la scrittura a mano abbia benefici simili a quelli della scrittura corsiva sull'apprendimento. Al contrario, il semplice movimento di premere ripetutamente un tasto con lo stesso dito è meno stimolante per il cervello."
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"Questo spiega anche perchè i bambini che hanno imparato a scrivere e leggere su una tavoletta possono avere varie difficoltà a distinguere tra lettere che sono immagini speculari l'una dell'altra, come la 'b' e la 'd': non hanno letteralmente provato con il loro corpo cosa si prova a produrre quelle lettere", ha spiegato van der Meer.
"I risultati - hanno dichiarato gli autori - dimostrano la necessità di dare agli studenti l'opportunità di usare le penne, piuttosto che farli scrivere a macchina durante le lezioni".
Le linee guida per garantire che gli studenti ricevano almeno un minimo di istruzione sulla scrittura a mano potrebbero essere un passo adeguato.
Per esempio, in molte aree degli Stati Uniti è stata reintrodotta l'educazione alla scrittura corsiva all'inizio dell'anno. Allo stesso tempo, è importante tenersi al passo con i progressi tecnologici in continuo sviluppo. Ciò include la consapevolezza di quale modo di scrivere offra maggiori vantaggi in quali circostanze.
"È dimostrato che gli studenti imparano di più e ricordano meglio quando prendono appunti scritti a mano, mentre l'uso di un computer con tastiera può essere più pratico quando si scrive un testo o un saggio lungo", ha concluso van der Meer.
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susieporta · 6 months ago
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PADRE E FIGLIA
Bert Hellinger, il fondatore delle costellazioni familiari, ha approfondito il ruolo e l’importanza delle dinamiche familiari nei suoi studi. Secondo Hellinger, il rapporto tra padre e figlia femmina è fondamentale per il benessere emotivo e psicologico della figlia e per il suo sviluppo armonioso.
Ecco alcune dinamiche del rapporto padre-figlia, riscontrate ed approfondite da Hellinger nei suoi studi:
1. Importanza del Padre: Hellinger sottolinea che il padre rappresenta il primo modello maschile per la figlia. Questo rapporto è cruciale per la sua autostima, il suo senso di sicurezza e la sua capacità di relazionarsi con altri uomini in futuro.
2. Ruolo del Padre: Il padre, secondo Hellinger, fornisce alla figlia un senso di protezione e supporto. La sua presenza affettuosa e riconoscente contribuisce alla formazione dell’identità femminile della figlia. Il padre che accetta e riconosce la figlia rafforza il suo senso di appartenenza e valore.
3. Equilibrio tra Genitori: Hellinger enfatizza che è essenziale che il padre rispetti la madre della figlia e viceversa. Questo rispetto reciproco crea un ambiente familiare equilibrato e stabile, fondamentale per il benessere della figlia. La figlia, vedendo l’armonia tra i genitori, interiorizza modelli positivi di relazione.
4. Effetti del Disordine: Quando ci sono conflitti tra padre e madre, o il padre è assente o distante, la figlia può soffrire di insicurezza, problemi di autostima e difficoltà nelle relazioni future. Hellinger ritiene che tali disordini interrompano il flusso di amore e sostegno necessario per lo sviluppo sano della figlia.
5. Amore e Rispetto: Secondo Hellinger, l’amore e il rispetto del padre verso la figlia non devono essere condizionati. La figlia dovrebbe sentirsi amata e rispettata per quello che è, senza la necessità di soddisfare aspettative particolari. Questo amore incondizionato è essenziale per la sua crescita e la sua fiducia in se stessa
Postura e Costellazioni Familiari Archetipiche
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eleonorabuffon · 2 years ago
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Come plasmare la cultura della formazione continua in azienda e trasformare la propria azienda in una vera e propria Learning Organization?
Secondo Peter Senge, docente MIT, per far evolvere la propria organizzazione su questa direttrice bisogna puntare su cinque discipline che devono lavorare in sinergia: ✅  padronanza personale ✅  pensiero sistemico ✅  modelli mentali ✅  costruzione di una visione condivisa ✅  apprendimento di team Leggi l’interessante articolo di Federica Bulega ▶️  https://www.gility.it/blog/hr-e-people/pmi-learning-organization?utm_source=linkedin&utm_medium=cpc&utm_campaign=engagement-blog&utm_content=learning-organization&hsa_acc=511425169&hsa_cam=636703573&hsa_grp=225983323&hsa_ad=245828443&hsa_net=linkedin&hsa_ver=3
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scienza-magia · 1 year ago
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Consultabile online il nuovo Siena Galaxy Atlas 2020
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Siena, un nuovo atlante con 380mila galassie, pubblicato online il Siena Galaxy Atlas 2020. È online il Siena Galaxy Atlas, un atlante dettagliato di quasi 400mila galassie, compilato utilizzando i dati dei telescopi NoirLab di Nsf e progettato per essere il principale atlante galattico digitale per le galassie grandi. Si tratta di un tesoro di informazioni, utili per lo studio di vari aspetti dell’universo, dalla formazione ed evoluzione delle galassie alla materia oscura e alle onde gravitazionali. Tutti i dettagli su ApJ.
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Ngc 520, una collisione di due galassie iniziata più di 300 milioni di anni fa, è in realtà composta da due galassie a disco che alla fine si fonderanno per formare un sistema più grande e massiccio. Ngc 520 fu scoperta da William Herschel nel 1784 ed è una delle galassie più grandi e luminose del Siena Galaxy Atlas. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura; J. Moustakas (Siena College); T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab) & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) & D. de Martin (Nsf’s NoirLab) Gli astronomi cercano da tempo di mappare i cieli notturni, non solo per avere una visione il più possibile completa dell’universo in cui viviamo, ma anche per supportare ulteriori ricerche. I cataloghi di oggetti astronomici servono a molti scopi: possono aiutare gli scienziati a individuare modelli generali in una popolazione di oggetti, a scoprire nuovi fenomeni come ad esempio eventi astronomici transienti, e a identificare quelli che potrebbero essere i candidati migliori per osservazioni mirate. Tuttavia, queste risorse devono essere regolarmente aggiornate per tenere conto dei risultati ottenuti grazie ai continui miglioramenti tecnologici dei telescopi. Ora è stato pubblicato un nuovo atlante con informazioni dettagliate su oltre 380mila galassie con un livello di precisione mai raggiunto prima. Si chiama Siena Galaxy Atlas (Sga) ed è una raccolta di dati provenienti da tre survey completate tra il 2014 e il 2017, note come Desi Legacy Surveys, effettuate per identificare le galassie target per la survey del Dark Energy Spectroscopic Instrument (Desi). I dati sono stati raccolti presso l’Osservatorio interamericano di Cerro Tololo (Ctio) e l’Osservatorio nazionale di Kitt Peak (Kpno), entrambi programmi del NoirLab della National Science Foundation (Nsf), e presso lo Steward Observatory dell’Università dell’Arizona. Le Desi Legacy Surveys hanno utilizzato strumenti all’avanguardia sui telescopi gestiti da NoirLab: la Dark Energy Camera Legacy Survey (DeCaLS), effettuata utilizzando la Dark Energy Camera (DeCam) costruita dal Doe sul telescopio da 4 metri Víctor M. Blanco al Ctio in Cile; la Mayall z-band Legacy Survey (MzLS) con la fotocamera Mosaic3 sul telescopio da 4 metri Nicholas U. Mayall al Kpno; e la Beijing-Arizona Sky Survey (Bass) realizzata con la fotocamera 90Prime sul telescopio Bok da 2,3 metri, gestito dallo Steward Observatory e ospitato presso Kpno. I dati delle Desi Legacy Imaging Surveys, così come una copia dell’intero Siena Galaxy Atlas, vengono forniti alla comunità astronomica tramite la piattaforma scientifica Astro Data Lab e l’Astro Data Archive presso il Community Science and Data Center (Csdc) di NoirLab. Sga contiene anche dati aggiuntivi provenienti da una survey condotta dal satellite Wide-field Infrared Survey Explorer (Wise) della Nasa, rielaborati da Aaron Meisner, astronomo del NoirLab. Queste survey hanno catturato immagini nelle lunghezze d’onda ottiche e infrarosse per mappare un’area totale di 20mila gradi quadrati – quasi la metà del cielo notturno, rendendola tra le più grandi survey sulle galassie. Riunendo questa ricchezza di informazioni in un unico posto, Sga offre dati precisi sulla posizione, la forma e le dimensioni di centinaia di migliaia di grandi galassie relativamente vicine. Oltre all’enorme numero di oggetti registrati, i dati nella raccolta Sga raggiungono anche un nuovo livello di accuratezza ed è la prima risorsa di questo tipo a fornire dati sui profili di luce delle galassie.
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Mosaico ottico di 42 galassie del Siena Galaxy Atlas 2020 ordinate per diametro angolare crescente da sinistra in alto, a destra in basso. Le galassie vengono scelte casualmente da una distribuzione di probabilità uniforme nel diametro angolare. La barra bianca orizzontale nell’angolo inferiore sinistro di ciascun pannello rappresenta 1 minuto d’arco e i ritagli del mosaico vanno da 3,2 a 13,4 minuti d’arco. Questa figura illustra l’enorme gamma di tipologie, dimensioni, colori e profili di luminosità superficiale, struttura interna e ambienti delle galassie presenti nell’atlante. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura/ J. Moustakas «Le grandi galassie vicine sono importanti perché possiamo studiarle in modo più dettagliato di qualsiasi altra galassia nell’universo; sono i nostri vicini cosmici», osserva John Moustakas, professore di fisica al Siena College a capo del progetto Sga. «Non solo sono straordinariamente belle, ma contengono anche la chiave per comprendere come si formano e si evolvono le galassie, inclusa la nostra, la Via Lattea». Sga si basa su diversi cataloghi compilati nei secoli scorsi. L’iconico Catalogue des Nébuleuses et des Amas d’Étoiles (Catalogo delle nebulose e degli ammassi stellari), pubblicato nel 1774 dall’astronomo francese Charles Messier, fu una pietra miliare importante, così come lo fu il Nuovo Catalogo Generale delle Nebulose e degli Ammassi di Stelle (Ngc), pubblicato nel 1888 da John Louis Emil Dreyer. Più recentemente, nel 1991, gli astronomi hanno realizzato il Terzo Catalogo di Riferimento delle Galassie Luminose (Rc3). Negli ultimi due decenni sono stati pubblicati molti altri preziosi atlanti di galassie, ma la maggior parte di essi si basa sulle misurazioni su lastre fotografiche dell’Rc3, oppure mancano un numero significativo di galassie. Poiché Sga utilizza immagini digitali catturate con strumenti altamente sensibili, rappresenta un miglioramento sostanziale sia nella qualità che nella completezza dei dati. «Precedenti compilazioni di galassie erano afflitte da posizioni, dimensioni e forme errate delle galassie e contenevano anche voci che non erano galassie ma stelle o artefatti», spiega Arjun Dey, astronomo del NoirLab coinvolto nel progetto. «Sga ripulisce tutto questo per gran parte del cielo. Fornisce inoltre le migliori misurazioni della luminosità delle galassie, qualcosa che non avevamo mai avuto prima in modo affidabile per un campione di queste dimensioni».
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IC 4212 è una galassia spirale barrata situata nella costellazione della Vergine. Si trova vicino all’equatore celeste, il che significa che in alcuni periodi dell’anno è visibile almeno in parte da entrambi gli emisferi. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura; J. Moustakas (Siena College); T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab) & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) & D. de Martin (Nsf’s NoirLab) Questa risorsa versatile guiderà il progresso in numerosi rami dell’astronomia e dell’astrofisica aiutando gli scienziati a trovare i migliori campioni di galassie per l’osservazione mirata. Ad esempio, Sga migliorerà la ricerca su come i modelli di formazione stellare variano nelle diverse galassie, sui processi fisici alla base della vasta gamma di morfologie che le galassie mostrano e su come la distribuzione delle galassie è correlata al modo in cui la materia oscura si diffonde nell’universo. Agendo come una mappa, Sga aiuterà anche gli astronomi a individuare le sorgenti di segnali transitori come le onde gravitazionali e a comprendere gli eventi che ne danno origine. «Sga diventerà il più importante atlante galattico digitale per le grandi galassie», afferma Dey. Tuttavia, sottolinea, Sga non è riservato solo ai ricercatori accademici, ma è liberamente consultabile online per chiunque desideri conoscere meglio il nostro angolo di universo. «Il rilascio pubblico di questi dati spettacolari contenuti nell’atlante avrà un impatto reale non solo sulla ricerca astronomica, ma anche sulla capacità del pubblico di visualizzare e identificare le galassie relativamente vicine», conclude Chris Davis, direttore del programma Nsf per NoirLab. «Gli astrofili più appassionati lo apprezzeranno particolarmente in quanto risorsa a cui rivolgersi per saperne di più su alcuni degli obiettivi celesti che osservano». Per saperne di più: Leggi su The Astrophysical Journal l’articolo “Siena Galaxy Atlas 2020” di John Moustakas, Dustin Lang, Arjun Dey, Stéphanie Juneau, Aaron Meisner, Adam D. Myers, Edward F. Schlafly, David J. Schlegel, Francisco Valdes, Benjamin A. Weaver, and Rongpu Zhou - Esplora il Siena Galaxy Atlas 2020 Read the full article
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levysoft · 2 years ago
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Nell’Oceano Indiano, appena a sud dello Sri Lanka, c’è un enorme “buco gravitazionale”, un’area che si estende per più di tre chilometri quadrati dove il livello del mare è di oltre 100 metri più basso della media globale.
Questa anomalia, conosciuta come Geoide Basso dell’Oceano Indiano (IOGL, dall’inglese Indian Ocean Geoid Low), ha lasciato a lungo perplessi i geologi, ma i ricercatori dell’Indian Institute of Science di Bengaluru, in India, hanno trovato una spiegazione plausibile alla sua formazione: a crearla sono stati dei pennacchi di magma provenienti dalle profondità del pianeta, molto simili a quelli che portano alla creazione dei vulcani.
Per simulare la sua origine, il team ha utilizzato modelli computerizzati per riportare l’orologio indietro di 140 milioni di anni, dettagliando quanto scoperto nelle simulazioni in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.
La Terra non è una sfera perfetta
Quando pensiamo alla forma del nostro pianeta, spesso immaginiamo una sfera uniforme o un ellissoide, cioè una sfera leggermente schiacciata ai poli. Tuttavia, il modello che meglio descrive il profilo della Terra è il geoide, che tiene conto delle irregolarità gravitazionali che determinano depressioni e protuberanze della superficie terrestre.
Queste irregolarità sono dovute al fatto che l’interno del pianeta non è omogeneo, ma presenta alcune aree più dense di altre. “Se immaginiamo di versare dell’acqua sulla superficie della Terra, il livello che assumerà è chiamato geoide, che viene controllato da queste differenze di densità nel materiale all’interno del pianeta, che attraggono la superficie in modi molti diversi a seconda di quanta massa c’è sotto” spiega Attreyee Ghosh, co-autrice dello studio e docente presso il Center for Earth Sciences dell’Indian Institute of Science.
Il “buco gravitazionale” dell’Oceano Indiano è il punto più basso del nostro geoide, dunque la sua più grande anomalia gravitazionale, scoperta nel 1948 dal geofisico olandese Felix Andries Vening Meinesz durante un’indagine gravitazionale in mare. “È di gran lunga il minimo più significativo del geoide e finora non si è arrivati a un consenso sulla sua origine” ha aggiunto la professoressa Ghosh, precisando come, in passato, diversi studi abbiano provato a spiegare il perché del fenomeno, senza però trovare spiegazioni convincenti.
Un antico oceano che non esiste più
Nel cercare l’origine di questa anomalia, i ricercatori dell’Indian Institute of Science hanno fatto ricorso a modelli numerici di “convezione del mantello”, un tipo di movimento dell’interno del mantello terrestre o dello strato intermedio in cui il materiale più caldo e leggero sale verso l’alto e quello più freddo e denso affonda a causa della gravità. I dati di movimento convettivo sono stato ottenuti da modelli di tomografia sismica, che utilizzano le onde dei terremoti per ottenere un’immagine tridimensionale dell’interno della Terra.
Dall’indagine è emerso che ad essere responsabili della bassa gravità di questa regione dell’Oceano Indiano sono “anomalie a bassa densità”, dunque la presenza di materiali più leggeri nel mantello superiore e medio al di sotto dell’IOGL. In particolare, hanno evidenziato gli studiosi, l’IOGL si trova in corrispondenza dei resti di un antico fondale oceanico, chiamato Titide, che più di 200 milioni di anni fa separava i supercontinenti Laurasia (che comprendeva quelli che oggi sono il Nord America, la Groenlandia, l’Europa e l’Asia, esclusa l’India) e Gondwana (che era formato dagli attuali Sudamerica, Africa, India, Medio Oriente, Antartide e Oceania).
Quando, l’India si è separata dalla Gondwana, migrando verso nord per poi scontrarsi con l’Asia, decine di milioni di anni fa, il fondale di Tetide è sprofondato nel mantello e potrebbe aver stimolato la formazione di pennacchi, avvicinando il materiale a bassa densità alla superficie terrestre.
Secondo i calcoli del team, l’IOGL si è formato circa 20 milioni di anni fa. E, ad oggi, è difficile dire se scomparirà o se si sposterà. “Dipende tutto da come si muovono queste anomalie di massa nella Terra – ha indicato Ghosh – . Potrebbe essere che persista per molto tempo. Ma potrebbe anche accadere che i movimenti della placca agiscano in modo tale da farla scomparire, tra qualche centinaio di milioni di anni nel futuro”.
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Diventare Modello
Capire il lavoro da modelli Diventare modello nel mondo del modelli è un universo variegato e dinamico, che offre opportunità diverse e sfide uniche. È importante comprendere che il successo in questo campo non si limita solo all’aspetto fisico, ma comprende anche la capacità di adattarsi a differenti stili e esigenze dei clienti, oltre che un forte senso di professionalità e dedizione. I…
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Qual è e dove si trova la più antica università dell'Occidente?
L’Università di Bologna: un faro di cultura e sapere dal 1088.
L’Università di Bologna: un faro di cultura e sapere dal 1088. La più antica università dell’Occidente è l’Università di Bologna, fondata nel 1088. Questo prestigioso ateneo, situato nella città di Bologna, in Italia, è considerato il luogo di nascita del sistema universitario moderno. Con una storia che abbraccia oltre nove secoli, l’Università di Bologna continua a rappresentare un simbolo di…
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robycek · 1 day ago
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studiorisorse · 3 days ago
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Percorsi formativi gratuiti rivolti ad Operatori ed imprenditori Agricoli Mis. 1 – Sottomisura 1.1 FEASR Basilicata
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Scadono l’8/04/2025 le istanze di candidatura ai Progetti di Formazione per “Agricoltura innovativa e sostenibile” – CUP G14D25001020009 – Tipologia A e “Nuovi modelli di produzione e di gestione colturale” – CUP G14D25001010009- Tipologia B, finanziati dal FEARS Basilicata nell’ambito della Misura 1 Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione – Sottomisura 1.1 Sostegno per azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze.
I corsi, totalmente gratuiti ed in partenza ad Aprile 2025 in modalità ibrida E-learning e lezioni in presenza, prevedono il rilascio dell’Attestato di Partecipazione e sono rivolti a:
– imprenditori del settore agricolo, alimentare, zootecnico e forestale che abbiano sede legale e/o almeno una sede operativa/unità locale in Basilicata.
– lavoratori dipendenti e compartecipanti familiari purché iscritti all’INPS in grado di dimostrare, mediante EC INPS, almeno 102 giornate di iscrizione nell’ultimo biennio.
In particolare, il Progetto “Agricoltura innovativa e sostenibile” – CUP G14D25001020009 – Tipologia A, della durata di 150 ore, è finalizzato allo sviluppo di competenze professionali innovative e sostenibili di gestione, organizzazione e sviluppo d’impresa, volte a rafforzare l’empowering innovation del Sistema Agricolo Lucano (ICT, AI e AR, utilizzo dei DRONI e Cloud computing) con focus specifico sui sistemi di certificazione della filiera sostenibile (ISCC Plus e GLOBALGAP), sulle nuove cultivar e sui cambiamenti climatici.  
Il Progetto  “Nuovi modelli di produzione e di gestione colturale” – CUP G14D25001010009- Tipologia B, della durata di 80 ore, è invece finalizzato allo sviluppo di competenze tecnico professionali in tema di Sicurezza alimentare, Sistemi di qualità e certificazione, Innovazione tecnologica di prodotto e di processo e di Marketing, in ottica di Compliance 5.0, determinanti per garantire lo sviluppo sostenibile e competitivo del Sistema rurale e agroalimentare lucano e il consolidamento dei Sistemi di qualità delle produzioni regionali.
Per conoscere tutti i dettagli dei 2 Progetti di Formazione e presentare la tua domanda di partecipazione, consulta gli Avvisi Pubblici che trovi sul nostro sito a questo link o contattaci telefonicamente allo 0835/386028 o via mail all’indirizzo [email protected]
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italiani-news · 5 days ago
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montagne-paesi-news · 17 days ago
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